14 gennaio 2015
Un giro per Brera tra le vie più belle e la Pinacoteca milanese
Il posto in cui assaporare una Milano diversa, tra arte, storia e cultura

Brera è una delle zone di Milano più visitate e ricercate dai turisti che vogliono scoprire il fascino di una Milano diversa, fatta non solo di corse, traffico, rumore e inquinamento, ma anche di arte, mercatini, riposo, verde e bellezze nascoste.
Il nome Brera deriva da braida, cioè terreno incolto, perché quella era originariamente un’area ai confini della città che, dal XIX secolo, si è trasformata in un quartiere molto pittoresco grazie ai numerosi artisti che gravitavano intorno all’Accademia delle Belle Arti.
La famosa Accademia si trova dentro il Palazzo di Brera che, in origine, era un convento degli Umiliati poi trasformato dall’architetto Francesco Maria Richini e dal Piermarini per aprirvi le Scuole Palatine, idea di Maria Teresa d’Austria che vi collocò anche la biblioteca, l’accademia e ampliò l’Orto Botanico.
Durante l’Ottocento, sotto la dominazione francese, venne dato un altro impulso all’Accademia in senso didattico: le opere prese da conventi e chiese soppresse vennero in parte inviate a Parigi e in parte conservate a Milano. Sorsero Pinacoteche anche a Bologna e Venezia. Nel 1859 venne posta nel cortile la famosa statua in bronzo di Napoleone come Marte pacificatore del Canova, ora in fase di restauro.
Nel Palazzo si trovano anche la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio di Brera, l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. La raccolta della Pinacoteca è una delle più celebri in Italia: nel 2013 è stato il ventesimo sito statale italiano più visitato, con circa 250 mila visitatori.
Nel tempo vennero acquistati altri capolavori tra cui la Cena in Emmaus di Caravaggio o il ciclo di dipinti staccati dell’oratorio di Mocchirolo (XIV secolo), opere di Bramante, Luini, Lorenzetti, Gentile da Fabriano, Giovanni Bellini, Francesco Hayez, Benozzo Gozzoli, Tiziano, Tintoretto, Mario Sironi, l’Adorazione dei Magi di Stefano da Verona, la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini.
Una sezione è completamente dedicata al Mantegna soprattutto al celeberrimo Cristo morto. Il cuore della pinacoteca è sicuramente la parte dedicata a Urbino e a Piero della Francesca, Raffaello e Bramante. La Pala Montefeltro (o Pala di Brera) è l’ultima opera nota di Piero della Francesca. Altra icona del museo è lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, firmato e datato 1504.
Brera non è solo luogo di arte e cultura, ma anche di divertimento e movida. Famosissimo, ad esempio, è il Bar Jamaica, nome tratto dal film Jamaica Inn di Alfred Hitchcock, perché è frequentato da artisti e intellettuali come Ungaretti e Bianciardi.






