12 luglio 2017
Perché comprare armi e passaporti falsi sul web è diventato troppo facile.
Dark web, l’Italia è tra i Paesi dove si rileva la maggiore densità di traffico.

Acquistare un passaporto falso o una pistola pare sia diventato semplice quanto comprare un libro su Amazon. Un utente ogni 5.000 persone connesse naviga sul Dark web, e l’Italia è tra i Paesi dove si rileva la maggiore densità di traffico. Tutto grazie a Tor, Tails – nati in principio per l’anonimato online -, Tails, Whonix, Onion City o Vidalia, sistemi di navigazione scaricabili da chiunque.
Dopo aver installato il software si aprono le porte dell’armeria di internet. Meno complicato è rifarsi l’identità con un passaporto o una patente falsa, acquistare droga.
L’illegalità online porta il suffisso del dominio “.onion” (cipolla in inglese), una parola che implicitamente spiega il funzionamento del web oscuro: un sistema in cui le diverse “sfoglie” della cipolla rappresentano i vari server di tutto il mondo su cui si appoggiano per pochi secondi i siti di merce illegale.
Praticamente irrintracciabili, anche perché si saltella da un luogo virtuale all’altro all’insaputa degli stessi utenti che ospitano i byte illegali. E così, navigando su Hidden Wiki o Silky Road ci si imbatte su EuroGuns, dove – dopo essersi registrati con un qualsiasi account – è possibile mettere le mani su Glock con matricole abrase, semiautomatiche e mitragliatrici.
Oppure fare un giro su Uk Passport, dove fornendo i propri dati e una foto si può comprare un passaporto a mille Pound, ma anche su siti più economici che offrono documenti di falsa cittadinanza per 800 euro.
Su EuroGuns la pistola più economica è una calibro 7,65 che costa 600 euro ed è possibile pagare in bitcoin, cambiando i soldi reali in cripto moneta. L’arma arriva in pezzi, ognuno spedito con corrieri diversi e ad una catena di persone che conosce solo il mittente precedente, per poi arrivare al compratore finale, a cui tocca solo riassemblarla.
Attualmente l’unico modo per essere scoperti è spifferare l’affare sull’onda dell’entusiasmo.
Il Dark Web è ultimamente frequentato in Italia prevalentemente di notte da 3-400mila utenti, soprattutto da giovani tra i 15 e i 24 anni. La Dark Net Italian Community è uno dei forum più attivi e più numerosi a livello mondiale. Il 90% dei domini “.onion” sono illegali ed è stato rilevato che l’80% tratta pornografia, il 20% riguarda tutto il resto.
L’anima del commercio del Dark Web sono però i forum, tra i più conosciuti ‘4Chan’ o ‘7Chan’, dove il linguaggio utilizzato è quello degli hacker, definito ‘Leet’ (anche ‘1337’) e caratterizzato dall’uso di molti caratteri non alfabetici e terminologie volgari. Dopo qualche settimana di gavetta, utilizzo dei giusti termini e l’acquisizione di una certa reputazione all’interno dei forum – che scongiura la presenza di novellini o infiltrati – gli utenti più accreditati girano su richiesta i link dei siti di prodotti illegali sempre meno conosciuti dal popolo del ‘Dark’.
Per le polizie di tutto il mondo, l’unico modo è intervenire con degli infiltrati all’interno del web, cercando di acquisire la fiducia dei criminali per incontrarli fuori dai byte. Un metodo che finora non ha portato risultati significativi.