04 gennaio 2015
Il Cristo Velato: il mistero del velo di marmo.
La magia di una scultura che sembra il risultato di un procedimento alchemico

La storia dell’arte, a volte, assomiglia ad una sfida, ad un gioco con committenti che, spesso, hanno chiesto ai propri artisti sfide impossibili, all’apparenza. È così che andò per il David di Michelangelo e Firenze. È così che andò per un’opera che fece invidia al più grande di tutti: Canova.
Siamo a Napoli, città ricca di misteri. Nel XVIII secolo era, però, una tra le capitali europee in maggior fermento: la musica di Pergolesi, la filosofia di Giambattista Vico, la corte borbonica non aveva niente da invidiare al resto dell’aristocrazia italiana. È in questo contesto che nasce il Cristo velato una scultura leggendaria che ha attirato su di sé misteri ed enigmi.
L’opera, conservata nella Cappella Sansevero, è stata realizzata nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, scultore poco noto fuori da Napoli, ma dalla tecnica sopraffina, tanto da aver lavorato con il Vanvitelli. L’opera ha dell’incredibile, in effetti, tanto che nei secoli è stata attribuita ad alchimisti in grado di calcificare la carne umana. Eppure, la storia è più umana.
La scultura, quando fu commissionata, fu scolpita in un unico blocco. Lo raccontano i documenti dell’epoca: c’è una ricevuta che rende conto della marmoreità della scultura. Come, tecnicamente, sia riuscito a rendere il velo così leggero e realistico, sul corpo del Cristo, è un mistero della tecnica scultorea. Mistero che ipnotizzò il più grande della sua epoca: Antonio Canova.
Canova disse di aver voluto essere lui l’autore di quell’opera. Ora, la cappella Sansevero è diventata un museo nazionale ed è tra le attrazioni culturali più importanti della Campania, ipnotizzando, ancora, i visitatori che rimangono incantati dalla plasticità di questo panneggio la cui leggerezza e aderenza al corpo del Cristo stupisce anche i critici contemporanei.
Fonte foto: Web Art Gallery
Da napoletana…non posso che essere fiera dei capolavori che arricchiscono la mia amata Napoli.
Bellissimo, stupendo unico.
è un opera veramente incredibile da vedere non la si può descrivere con parole o foto
é che non ci sono più i grandi artisti; oggi arrancano, i mercanti d’arte non sanno più cosa spacciare per arte.. è fin ito tutto.
Si è molto bello se fosse stato aperto martedì 22 dicembre incredibile era chiuso un sacco di turisti fuori a ridere dei napoletani che chiudono i musei nella settimana di Natale c figura e m….
opera che lascia stupiti e ammirati per quello che l’artista ha saputo realizzare
A guardarla sembra quasi palpare e percepire la morbidezza di quel velo . Bisogna vederla per capire, le parole non servono.
Straordinario sotto tutti i punti di vista. Andrebbe valorizzato ulteriormente nei circuiti turistico/culturali mondiali
Grandi capolavori italiani…non lasciamoli vedere solo agli altri; godiamone personalmente di questi “miracoli Divini”
Non dimentichiamo che Napoli era già una città pervasa dall’arte greca quando Roma ancora non esisteva! Invito tutti a visitare il museo archeologico di Napoli…forse il Sammartino ha avuto delle otte ispirazioni.Enzo.Anzio.
E’una scultura assolutamente splendida l’ho vista piu’ volte ed è stata sempre una grande emozione
peccato che se parli troppo poco l’arte odierna è orfana di opere simili.
Grandiosa opera
grande opera.
semplicemente STUPEFACENTE
Interessante, vero? Io ci ho scritto addirittura un romanzo, VELI!
Sfoglia qui le prime pagine: http://www.danaelibri.it/veli