24 ottobre 2017
Dal “bagnino” al Beach Manager: come gli alberghi di lusso gestiscono la spiaggia.
Abbiamo scelto il Grand Hotel Rimini, riconosciuto come l'hotel più prestigioso della Riviera Romagnola.

In nn albergo di lusso di una località di mare non può mancare il Beach Manager, una delle professioni maggiormente in ascesa nell’ambito dell’hotellerie.
Abbiamo voluto intervistare Spiridione Ripaldi, il Beach Manager del Grand Hotel Rimini, universalmente riconosciuto come l’hotel più prestigioso della Riviera Romagnola. (http://www.grandhotelrimini.com)
In questo albergo 5 stelle lusso del Gruppo Batani Select Hotels si respira da sempre l’atmosfera di un tempo, unita all’eccellenza, alla professionalità e all’efficienza dei suoi servizi.
Quali sono secondo lei, gli aggettivi che rendono l’idea di eccellenza se si pensa alla Spiaggia privata del Grand Hotel Rimini?
Riservata, esclusiva, rilassante, sicura, organizzata, affascinante….ma soprattutto unica.
I servizi offerti in spiaggia al Grand Hotel Rimini, perché secondo lei hanno quel plus che li caratterizza rispetto alle altre spiagge?
Il nostro progetto di Hostess & Steward di spiaggia oltre ad essere unico ed esclusivo è, ovviamente, alla base del successo dei nostri servizi. Abbiamo voluto rivedere la figura del tradizionale “bagnino” per cercare di offrire, appunto, maggiori competenze e qualità importanti nei servizi. Il nostro staff è altamente formato e qualificato e deve soddisfare un target di clientela molto esigente che conosce il lusso perché lo vive nella quotidianità.
Può svelarci qual è la sua carta vincente?
Penso che di fatto non ci sia. Tutto parte dalla tradizione. Mi spiego meglio: la cordialità della gente riminese deve sempre e comunque prevalere, per cui basta saper coniugare questa con la capacità di garantire un servizio a 5 stelle lusso. Senza dimenticarsi che in spiaggia non si deve mai sottovalutare che l’ospite è “a nudo”… in costume i clienti sembrano tutti uguali per cui, ancor di più, risulta importante saper captare e comprendere le aspettative di ospiti esigenti; diversamente si rischierebbe di rendere la nostra accoglienza del tutto semplice, anonima ma soprattutto meno stellata.
Come si diventa Beach Manager?
Non esiste al momento alcun specifico percorso formativo. L’aspetto che più di tutti fa, secondo me, la differenza è dato dalla capacità di relazionarsi col pubblico e di saper gestire le criticità. In spiaggia il fattore “meteo” è spesso l’ago della bilancia, per cui oltre a tutto ciò, che per ovvi motivi organizzativi occorre prevedere per rendere impeccabili i servizi, la maggiore difficoltà sta nel gestire le risorse umane in un contesto di grande sforzo fisico.
Lo steward di spiaggia svolge, quotidianamente, mansioni molto pesanti, per cui quando si riesce a spalmare gli sforzi su tutti i componenti della squadra, tutto risulta più facile. Nel mio caso, sfrutto l’esperienza accumulata negli anni nell’organizzazione di eventi e la capacità innata di stare in mezzo alla gente. Un bravo Beach Manager, oltre a fare l’interesse commerciale dell’azienda, deve assolutamente ricordare l’importanza delle aspettative degli ospiti di un 5 stelle.
Nella vostra Spiaggia privata, il cliente esigente è colui che non si pone limiti nelle richieste e nelle pretese?
Indubbiamente, ci vuole anche una certa dose di attitudine personale per gestire i clienti “molto esigenti”, perché se non sei portato all’innovazione, ma anche al rischio, le altre caratteristiche, per quanto valide, possono essere dei limiti che bloccano. Sono qualità non sempre palpabili, come ad esempio quella “discrezione” che occorre nel far sentire a casa propria gli ospiti illustri, quel certo modo di approcciare che deve essere cordiale, ma sempre rispettoso e raffinato.
Proprio su questa spiaggia ho imparato una regola preziosa, ovvero, che dare e avere devono andare sulla stessa lunghezza d’onda. Io non posso permettere a un ospite di pensare di fare quello che vuole. Devo essere elegante e serio nel porre dei limiti, far comprendere come la clientela è a casa propria e al tempo stesso non lo è.
Sono io a consentire all’ospite di fare ciò che vuole, non è lui a decidere autonomamente ciò che è lecito e cosa no. L’ospite è sacro ma non è il padrone, a prescindere da quello che spende.
Gestire quindi uno stabilimento balneare non è poi così scontato e semplice così come pare dall’esterno…
Vero, dall’esterno pare che chiunque possa essere in grado di poter fare l’imprenditore di spiaggia, magari perché pensa che sia sufficiente l’aver acquisito esperienze imprenditoriali in altri campi; in realtà parliamo di una cosa diversa. Bisogna conoscere questo mondo, tenere la parte commerciale staccata da quella che è più prettamente gestionale ed emotiva. Ed è fondamentale fare e saper dimostrare di fare, perché soprattutto oggi il cliente (che da noi paga tariffe molto alte) capisce se tu sei competente o meno riguardo a un range di servizi che vanno ben oltre il semplice affitto di un ombrellone.
Il classico bagnino “all’antica”, a parte il saluto che ti fa quando passi, ti considera un numero qualunque, ed è questo il motivo di tanta scontentezza da parte della clientela. E’ proprio la partecipazione e lo scambio con il cliente che lo rende protagonista, lo rende contento e soddisfatto e contemporaneamente ti permette di migliorare e crescere ancora. Il cliente è oggi l’assoluto protagonista, perché considerato un ospite eccellente.





