26 settembre 2014
Dall’Università allo Spazio: ecco Polaris, il radiatore intelligente
Nello spazio grazie a Polaris, il radiatore intelligente ideato da otto giovani scienziati italiani

Sono otto, sono ambiziosi e sono precisamente sette laureandi e un dottorando di ingegneria dell’Università di Padova, e hanno ideato un radiatore intelligente dal nome Polaris, un esperimento sicuramente riuscito per il controllo termico attivo dei veicoli inviati nello spazio.
Il progetto è piaciuto a tal punto da essere selezionato da ESA, Dir, Snsb, (quanti acronimi!), tra oltre cento proposte inviate dagli studenti di tutta Europa, per partecipare al concorso Rexus/Bexus, ed ideato dall’Esa, che offre l’opportunità agli studenti universitari di lanciare un esperimento di propria concezione.
“Abbiamo ideato un radiatore innovativo per il controllo termico attivo nei veicoli spaziali” commenta uno dei ragazzi. Si tratta di uno strumento capace di mantenere la temperatura costante all’interno della sonda o della navicella: “Il radiatore è composto da tre piastre metalliche. Una è attaccata al veicolo e le altre sono vincolate tra loro tramite una serie di bacchette. Quando le piastre sono vicine, in quella che chiamiamo configurazione chiusa, il calore si trasmette dall’interno all’esterno per conduzione. Quando sono distanziate dalle bacchette, nella configurazione aperta, si crea un’intercapedine e si passa a una condizione di irraggiamento, con minor trasmissione di calore”.
La grande novità proposta dai ragazzi consiste nel fatto che le bacchette che aprono e chiudono il radiatore sono composte di polimeri elettroattivi, materiali capaci di espandersi quando vi si applica una tensione elettrica. Per il momento è solo un prototipo, ma se venisse effettivamente impiegato tra le attuali strumentazioni sarebbe un enorme passo avanti per la ricerca nello spazio “Il nostro strumento può adattarsi facilmente a situazioni e veicoli diversi, come sonde, palloni e navicelle con equipaggio umano. Potrebbe addirittura essere utilizzato sulla superficie di pianeti con condizioni termiche estremamente variabili”.