19 giugno 2015
Marte: la mappa più dettagliata di sempre del pianeta rosso
Una nuova mappa di Marte aiuterà NASA ed ESA a viaggiare verso il Pianeta Rosso, la nuova frontiera spaziale

46 anni fa arrivava la conquista della Luna. L’obiettivo successivo è diventato Marte. Si stima che astronauti europei o americani potrebbero essere inviati per una spedizione nel pianeta rosso per il 2030 ma, per il momento, le agenzie spaziali devono lavorare su molti fronti per rendere tutto ciò davvero possibile.
A dare un grande aiuto alla realizzazione di questo sogno ci ha pensato lo United States Geological Survey (Usgs) che ha da poco pubblicato la mappa più dettagliata di Marte mai realizzata grazie a un lavoro di raccolta dati durato 16 anni e 4 spedizioni, tra le quali Mars Global Surveyor, Mars Odyssey e Mars Reconnaisance Orbiter ad opera della NASA.
Per realizzare la mappa sono state utilizzate 20 mila immagini eseguite dalla camera Themis della sonda Mars Odyssey, in orbita su Marte dal 2001. Diversi ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno assemblato le immagini per costruire questa mappa precisa e utilissima per i prossimi studi.
La mappa ha già permesso alcune importanti scoperte, ad esempio che la superficie è più antica di quanto pensato finora: i 3/4 delle terre emerse risalirebbero infatti al Noachiano, un periodo compreso tra i 4,1 e i 3,7 miliardi di anni fa. Altri dati sembrano dimostrare che vari cambiamenti climatici hanno veramente potuto formare acqua e ghiaccio. Si è scoperto anche che il pianeta è composto da polvere, fango e sabbia, elementi rintracciati grazie alle inerzie termiche diverse fotografate.
La NASA ha iniziato a studiare e rapportarsi col pianeta rosso dal 1964. Gli americani progettano di inviare un rover nella missione Astrobiology Field Laboratory nel 2016. Sempre per il 2016, inoltre, dovrebbe iniziare la missione InSight, nell’ambito del cosiddetto Programma Discovery. InSight si propone di raccogliere informazioni sulla struttura interna del pianeta con un sismografo francese e un sensore di profondità tedesco.
Proprio in questi periodo, la NASA sta studiando un nuovo paracadute spaziale, sempre per le spedizioni su Marte, dall’aspetto di un disco volante, chiamato LDSD (Low-Density Supersonic Decelerator). Nell’ambito del programma Aurora, l’ESA prevede invece lo sbarco di uomini su Marte nel 2030.